Come su una macchina del tempo The Winstons & Marco Fasolo feat. Alberto Ferrari fanno rivivere The Piper at the Gates of Dawn dei Pink Floyd. Leggi il nostro fotoracconto live dal Largo Venue di Roma.
Potremmo benissimo dire che ieri sera abbiamo fatto una passeggiata per i quartieri di Londra. Era il 1967 – probabilmente in una fredda giornata – all’UFO Club su Tottenham Court Road. Camicie colorate, immagini colorate, suoni colorati. Potremmo tranquillamente dire di esserci trovati nel bel mezzo di un sogno in technicolor.
Tasto forward sul nastro del tempo. Un balzo in avanti di 50 anni e siamo a Roma, Quartiene Prenestino, Largo Venue, sotto palco. I Winstons di Roberto Dell’Era, Enrico Gabrielli e Lino Gitto, unitisi per l’occasione con Marco Fasolo dei Jennifer Gentle e Alberto Ferrari dei Verdena, fanno rivivere quel sogno. E il risultato è strabiliante. Tutte le tracce di The Piper at the gates of dawn sono suonate con la passione ed il rispetto che una musica così innovativa meritava e merita ancora oggi. Nell’encore See Emily play e Arnold Layne, il brano da cui ebbe inizio l’avventura di Syd Barrett & Co.
Leggi la nostra intervista ai The Winstons!
In poco più di un’ora di show rivive il geniale pifferaio che mezzo secolo fa apriva il sipario su una musica misteriosa. Rivive il basso pulsante, i riff semplici e martellanti, le singole note in feedback, i versi allucinati, le urla bizzarre al microfono. Suoni inquietanti creati con i pedali delle due chitarre sul palco e “immagini lisergiche” proiettate dietro la band.
Da non perdere.
Photo. credits: Adila Salah