La magia della musica ha illuminato il palco del Festival di Sanremo 2024 nella serata delle cover, regalando un appuntamento ricco di momenti karaoke e straordinari duetti. All’Ariston, i trenta artisti in gara, si sono esibiti accompagnati dai loro colleghi e amici, interpretando brani significativi della scena musicale italiana e internazionale tra medley e hit senza tempo.
Vinta da Geolier accompagnato da Guè, Luchè e Gigi D’Alessio tra i fischi dell’Ariston – un momento bassissimo – forse la serata delle cover più bella degli ultimi anni con messaggi diretti che sono arrivati forte e chiaro ed emozioni profonde. Una su tutte l’esibizione di un’emozionata Angelina Mango che, con “La Rondine” del padre Pino, ha mandato in apnea anche noi lasciandoci senza parole né fiato. Così come quella di Mahmood che ha reso un personale e meraviglioso omaggio a Lucio Dalla con “Com’è profondo il mare” insieme ai I Tenores di Bitti.
Note di merito, inoltre, per Dargen D’Amico e Ghali che non hanno perso l’occasione di riportare il messaggio sociale e umanitario al centro della comunicazione musicale. Un mezzo per restare sensibili a ciò che succede al di là del mare e a casa nostra, per ricordare che la ricchezza delle differenze è l’ingrediente necessario ad abbattere i muri imposti da paure e false convinzioni.
Ma passiamo in rassegna le esibizioni una per una con le pagelle del nostro “Prof” Francesco Tosoni.
Sangiovanni con Aitana – “Medley Farfalle/ Mariposas”
Sangiovanni, secondo me, non ha capito bene il senso e l’occasione che offre questa serata. Questa versione non aggiunge proprio nulla. Boh. Voto: 5,5
Annalisa con la Rappresentante di lista e il coro Artemia – “Sweet dreams”
Annalisa ormai cavalca la scia ’80s in tutto quello che fa ma anche qui non capisco bene il senso. Nonostante l’innegabile bravura sembra più la versione “cubiste” che altro… Voto: 6,5
Rose Villain con Gianna Nannini – “Medley”
RoseVillain credo non abbia mai ascoltato un brano di Gianna Nannini prima di oggi. O almeno così sembra. Le due artiste all’ascolto non legano proprio… Voto: 5
Gazzelle con Fulminacci – “Notte prima degli esami”
Questo brano è praticamente impossibile da riarrangiare, l’unica via percorribile è quella di farlo decantare. Stare un passo indietro alla maestosità di questa composizione. Il risultato non è memorabile ma almeno è un’interpretazione sentita. Voto: 7,5
The Kolors con Umberto Tozzi – “Medley Ti amo/ Tu /Gloria”
Momento celebrativo per un artista come Umberto Tozzi che abbiamo tutti installato di default dentro di noi. Bravi! Voto: 7
Alfa con Roberto Vecchioni – “Sogna, ragazzo sogna”
L’esibizione di Alfa traspira di gratitudine e celebrazione per il sogno che sta vivendo e la performance assume così un significato diverso… come un passaggio di testimone generazionale sotto la guida di un vero Maestro, Vecchioni.Voto: 8,5
BNKR44 con Pino D’Angiò – “Ma quale idea”
I BNKR44 sono tutto quello che non ti aspetti. Con pochi elementi hanno messo su un buon momento. Sempre senza prendersi mai troppo sul serio. Voto: 6,5
Irama con Riccardo Cocciante – “Quando finisce un amore”
Ho trovato l’aggettivo per descrivere Irama : Troppo. “Troppo cosa” decidetelo voi ma capirete presto che qualsiasi cosa sceglierete sarà sempre TROPPO (appunto). Voto: 6
Fiorella Mannoia con Francesco Gabbani – “Occidentali’s Karma”
Non c’ho capito molto a parte il fatto che sono poco coordinati come coppia. Poi certo, “Occidentali’s Karma” è un brano che spacca e quindi ci trasformiamo tutti nella “scimmia nuda” che balla. Voto: 5,5
Santi Francesi con Skin – “Hallelujah”
Un altro campionato. Dobbiamo imparare a riconoscere e a differenziare la musica nata come forma d’intrattenimento da quella nata come “forma d’arte”. L’ultima forma è quella che si addice a questa esibizione. Voto: 9,5
Ricchi e Poveri con Paola & Chiara – “Sarà perché ti amo/Mamma Maria”
Momento i-onico. Inserisci tu una consonante a piacere. Comunque storia. Voto: 8
Ghali con Ratchopper – Medley “Italiano Vero”
Ghali e il resto scompare. Pathos, attualità, solidarietà, compassione, senso di comunità e di accettazione. Ritornare ad essere umani. Profondamente umani. Voto: 8
Clara con Ivana Spagna e il coro di voci bianche del Teatro Regio di Torino – “Il cerchio della vita”.
Clara e Ivana Spagna ci spiegano il “vibrato”. Un’arte ormai quasi del tutto scomparsa che si pratica e tramanda per tradizione orale solo in pochi piccoli esclusivi circoli della remota zona denominata karaoke. Voto: 5
Loredana Bertè con Venerus – “Ragazzo mio”
La Bertè ha una vocalità sabbiosa unica e inimitabile che buca il mix in qualsiasi condizione. Questa sera l’ho trovata un filo sottotono e la presenza di un fuoriclasse come Venerus totalmente eclissata. Voto: 6
Geolier con Guè, Luchè e Gigi D’Alessio – Medley “Brivido/O’ primmo amore/Chiagne”.
Geolier ci fa capire che oltre alla napoletaneità c’è molto altro. C’è la conoscenza del genere, della sua storia e della sua evoluzione partendo dall’Old school con Guè, il contemporaneo con Luchè e la melodia classica con Gigi D’Alessio. Il risultato vola ma non altissimo. Voto: 7,5
Angelina Mango con il Quartetto d’archi dell’Orchestra di Roma – “La rondine”
Angelina è stata innegabilmente brava, intensa e coraggiosa. Ma a tutto questo eravamo già pronti. I tempi cambiano, le tendenze si evolvono (o involvono) ma quando sei un’artista preparata e sensibile come lei puoi navigare in qualsiasi mare e in qualsiasi condizione con grande disinvoltura. Voto: 10
Alessandra Amoroso con Boomdabash – Medley
Alessandra Amoroso compensa il pathos appena vissuto con Angelina Mango portando sul palco un po’ di leggerezza che non guasta. Televisivamente parlando ovviamente. Della performance in sé tra 5 minuti non rimarrà alcuna traccia. Voto: 6,5
Dargen D’Amico con con Babelnova Orchestra – Omaggio a Ennio Morricone.
Dargen D’Amico non ha un timbro riconoscibile e musicalmente gradevole, non è un adone ma è un personaggio con qualcosa da dire a cui più si da luce e più dona luce. Perché Dargen legge la vita e usa l’intrattenimento (anche) per educare e per provare a dare nuovi riferimenti. Voto: 7,5
Mahmood con I Tenores di Bitti – “Com’è profondo il mare”
Mahmood è l’avanguardia del Pop italiano dove avanguardia non è solo sguardo verso il futuro ma ripartire dalle proprie origini per fondare nuove e migliori prospettive al futuro. Nella frenesia del quotidiano riprovare il piacere di essere avvolti da vocalità ancestrali, larghe, analogiche e umane. Ripartire dall’essenziale. Voto: 8
Mr. Rain con Gemelli Diversi e le Farfalle Azzurre – “Mary”
𝐌𝐫.𝐑𝐚𝐢𝐧 ci ricorda i bei tempi (per modo di dire ) in cui esistevano i 𝐆𝐞𝐦𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐃𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢 (o di quello che ne rimane). Il risultato tutto sommato è ben impiattato, il messaggio resta ahimè più attuale che mai e nel suo complesso l’esibizione prova a celebrare la forza della bellezza e del potere guaritore del musica. O forse comincio solo ad accusare un po’ di stanchezza. Voto: 7
Negramaro con Malika – “La canzone del sole”
Ok, la carriera è consolidata e in tempi come questi ci si potrà sentire un po’ “incompresi” dal pubblico più giovane però questa cosa non può bloccare la voglia di rinnovarsi, di provare ad essere una band con un storico certificato ma con la voglia di vivere il tempo di oggi. C’è un po’ di supponenza in tutto questo. Voto: 6
Emma con Bresh – Medley Tiziano Ferro Imbranato/Non me lo so spiegare/Sere nere
Al contrario dei Negramaro, Emma cerca di intercettare i rappresentanti della scena musicale di oggi portando il tutto fuori dalla loro comfort zone. Il risultato è che i brani di TZN rimangono da paura mentre l’esibizione mette paura. Voto: 5,5
Il Volo con Stef Burns – “Who wants to live forever”
Il Volo sembrano un trio lirico coreano che imita Il Volo che imita i Queen. Il tutto in uno scenario quasi post-atomico… ossia il mio umore. Menomale che c’è Stef Burns, almeno uno vero. Voto: 6
Diodato con Jack Savoretti – “Amore che vieni, amore che vai”
Diodato aveva un buono spacciatore di musica. Si sente. Mastica le atmosfere ’70s come una vecchia gloria però… però non c’è ordine, non c’è cura per i dettagli e con 𝐒𝐚𝐯𝐨𝐫𝐞𝐭𝐭𝐢 l’alchimia non si avverte. Non c’è complicità ma solo due fuoriclasse sul palco. Voto: 6,5
La Sad con Donatella Rettore – “Lamette”
𝐋𝐚 𝐒𝐚𝐝 + 𝐑𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞 è una grande caciara. Rappresentano quei bravi ragazzi che per dimostrare di essere dei ribelli suonavano il punk solo durante l’occupazione senza nemmeno sapere chi fossero i Ramones, i Sex Pistols, solo per essere dei ribelli veri. Poi alla prima pizza… ciao. Voto: 6
Il Tre con Fabrizio Moro – Medley Fabrizio Moro
𝐈𝐥 𝐓𝐫𝐞 + 𝐅𝐚𝐛𝐫𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐌𝐨𝐫𝐨 sono l’emblema della romanità. Tanto cuore, tanta vita vissuta e tanta voglia di riscatto. Guido ha ancora tanta strada da fare, è un cavallo di razza puro ma senza il giusto fantino alla lunga rischia di farsi male. Voto: 7
BigMama con Gaia, La Niña e Sissi – “Lady Marmelade”
𝐁𝐢𝐠 𝐌𝐚𝐦𝐚 è una donna che spacca, una sorta di nostra Lizzo. C’è tanto trascorso in questa artista sconosciuta al grande pubblico a dimostrazione del fatto che non bisogna mai confondere la preparazione e la capacità con la notorietà nella valutazione di un artista. Voto: 8
Maninni con Ermal Meta – “Non mi avete fatto niente”
Un’esibizione che convince solo a metà. l’intensità c’è ma – anche qui – non c’è una vera complicità, fusione. Maninni deve stare attento nella gestione della sua vocalità soprattutto nel registro più acuto. Poco solido, poco incisivo. Voto: 6
Fred De Palma con Eiffel 65 – Medley Too much of Heaven/Viaggiare insieme/Blu
PAoteva mancare il momento “nostalgia”… dell’estate al villaggio vacanze? OVVIAMENTE NO! Che poi… mmm… stavo dicendo… non ricordo, di cosa stavamo parlando? Voto: 5
Renga Nek – Medley Meravigliosa/ Angelo/ Fatti avanti amore/ Laura non c’è
Praticamente un tributo a 2 artisti del passato… se non fosse che sono ancora viventi sarebbe stato quasi piacevole; invece a vederli insieme sul palco è uno strazio infinito. In questo Festival hanno mollato del tutto gli ormeggi, alla deriva proprio. Voto: 4,5