É uscito la scorsa settimana il nuovo album di Santino Cardamone dal titolo “Mondocervello“, registrato e mixato da Andrea Rovacchi presso il Bunker Studio di Rubiera e prodotto da Manita Dischi.
Dopo l’ottima esperienza ad X Factor nel 2015 in cui aveva sorpreso e convinto tutti, dal pubblico ai giudici (in particolar modo Elio) e a due anni di distanza dal precedente “Uomini ribelli”, il cantautore calabrese torna sulle scene con un disco più completo e maturo, che ci mostra un Santino diverso, sicuramente cresciuto e maggiormente consapevole del suo modo di intendere la musica. Abbandonata la fedele “coppola” e distanziandosi dal folk delle origini, “Mondocervello” racchiude i brani costruiti nell’arco di questi ultimi due anni, in cui Santino ha alternato il suo lavoro principale (insegnante di tecnologia del legno nelle costruzioni presso l’Istituto Geometra di Bologna) all’attività compositiva, consegnandoci un linguaggio nuovo, più malinconico, accanto a quello più solito e conosciuto di Santino (ovvero l’allegria tipica del folk e l’associazione musica/ballo).
Il tutto viene inserito in un concept che ribalta l’immagine di copertina (chiaro richiamo alle tre scimmiette che non vedono, sentono e parlano), poichè qui l’invito è proprio quello di vedere, sentire e parlare… un inno alla vita e al pensiero positivo, anche quando le canzoni trattano temi delicati e altamente emotivi. Si passa così da storie d’amore in cui tutti si possono ritrovare come “Chitarra blu” (lettera aperta al proprio rivale in amore, esortandolo a trattare bene la propria ex) e “Anima sincera” (dedicata all’attuale compagna in procinto di laurearsi e col sogno di andare a lavorare a Milano) a temi importanti, attuali e toccanti come l’anoressia (“Irene“), l’HIV (“Mauro“), il femminicidio (“Cuore di marmo“) e la leucemia (“Canzone per Samuele“); da brani un po’ folli e autobiografici come “Mondocervello” (un inno al comporre libero e onirico, surreale e alcolico), ”Jambo” (un posto immaginario) e “Dio” (preghiera verso il Dio biblico e vendicativo e non il Dio misericordioso e compassionevole) a brani più leggeri come “Serenata in Re Maggiore“, “Donna di Rovigo” (una vera e propria canzone/barzelletta basata su un fatti realmente accaduto) e “L’amore ai tempi di Facebook“.
Santino Cardamone, classe 1986 Petilia Policastro (KR). All’età di 19 anni si trasferisce a Bologna dove frequenta lo storico conservatorio Giovan Battista Martini e il Dams. Proprio all’università acquisisce una buona cultura della musica classica che va ad aggiungersi alle sue passioni per Lucio Dalla, Fabrizio De André e Francesco Guccini, i quali rappresentano una grande fonte di ispirazione per la sua musica assieme al Rock internazionale. Inoltre ha perfezionato il suo stile chitarristico partecipando a dei seminari svolti da grandi musicisti italiani come Ricky Portera, Maurizio Solieri, Saturnino… Con le esperienze musicali maturate decide di fare della sua musica una medicina completando gli studi frequentando Musicoterapia ad Assisi. Partecipa a X Factor nel 2015, impressionndo pubblico, giudici e in particolare Elio che lo vuole l’anno seguente a StraFactor insieme a Cecco e Cipo e Van Houtens. Sempre nel 2015 pubblica il suo album “Uomini ribelli”. Nel 2016 Partecipa al Concertone del Primo Maggio di Roma in piazza San Giovanni. Ha aperto i tour di grandi artisti italiani come Irene Grandi, Luca Carboni e in ultimo ai Modena City Ramblers. Ha suonato assieme al celebre cantautore Luigi Grechi (fratello di Francesco De Gregori). Una voce di velluto, ma di quello ruvido, in un ritmo schietto e travolgente.
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