La nostra video intervista a Lobina, giovane artista genovese al suo esordio discografico con il primo ep “Clorofilla” uscito lo scorso 12 giugno. Un lavoro fatto di sonorità apparentemente opposte che trovano il giusto equilibrio in soluzioni musicali fatte di synth, tastiere e drum machine.
“Clorofilla” è il ritratto di una donna che dopo aver messo a nudo tutte le sue fragilità si scopre in grado di rialzarsi anche dopo i colpi più improvvisi e terribili, forte e coraggiosa, capace infine di rigenerarsi.
Per la giovane cantautrice genovese Lobina si tratta dell’esordio discografico. L’ep è accompagnato dal singolo “Molecole”.
Una donna alla continua ricerca di se stessa, protesa verso la luce per incamerarla e produrne ossigeno. Innamorata di Bruce Springsteen e Bon Iver, Lobina trova la sua sintesi musicale, con l’aiuto del produttore Simone Carbone, in un progetto cantautorale reso peculiare e quasi spiazzante dall’uso di synth, tastiere e drum machine che ne arricchiscono il sound per rendere al meglio ogni momento preciso della sua vita.
Ecco cosa ci ha raccontato: