I Baruffa, dopo il primo singolo “Rovigo“, tornano con “Sandro”. Il nuovo brano li porterà in giro per la penisola tra festival e rassegne musicali.
Baruffa è un progetto che nasce nell’estate del 2016 dall’incontro di Emanuele Rossi, Enrico Da Rù, Marco Marabese ed il loro manager, Cristian Gallana, al bar dove si riunivano e da cui hanno preso spunto per il nome della band, visto il forte contrasto tra l’idea che la parola suggerisce e l’indole dei componenti del gruppo, affatto rissosa.
Come abbiamo già potuto ascoltare e comprendere dai loro primi singoli “Rovigo” e “Nevrotica Sociale”, l’intenzione della loro musica è quella di portare in parole e suoni la loro vita quotidiana o le esperienze di chi li circonda, ottenendo sonorità pop/rock accompagnate da quelle elettroniche dei synth. Da quel momento i risultati ottenuti sono stati tanti ed importanti, come la classificazione tra i finalisti di Area Sanremo con il singolo “Ti darò un perché” e l’arrivo, poco tempo dopo, di Luca Alibardi alla batteria che ha portato il gruppo a delle sonorità più articolate.
Il misterioso personaggio del singolo:
È Sandro il nuovo protagonista dell’omonimo singolo dei Baruffa, uscito per Matilde Dischi, in cui il mondo viene raccontato dal punto di vista di questo personaggio un po’ particolare che vive fuori dagli schemi ed indossa una maschera verde per rappresentare la sua condizione di alienazione e diversità. Sandro infatti non ama stare al centro dell’attenzione, adeguarsi alle convenzioni sociali e pensa che avere sogni non serva a nulla.
Il video è stato diretto da Daniele Bagolin di Moba Digital Studio, un collettivo che cura l’immagine (foto, video) dei Baruffa sin dal primo singolo. Girato in una zona decentrata della città di Padova, ha come obiettivo la raccolta delle reazioni spontanee dei passanti alla vista di questo individuo eccentrico e noncurante del contesto che lo circonda.
Al momento, oltre che girare la penisola con il tour estivo, i ragazzi della band stanno lavorando alle canzoni che andranno a comporre il prossimo album.
A cura di Dario Argenziano.