Bussoletti scherza o forse no. Non s’è capito e forse è proprio lui a non volerlo far capire perché l’arte ha il dovere di insinuare il dubbio ma non di dare le risposte. Il singolo dell’artista romano, che sta calcando le orme del nuovo cantautorato italiano tra Calcutta, Cosmo e Coez, sta avendo un ottimo riscontro in radio e sul web ed ora arriva l’atteso videoclip… che non è un videoclip!
Il nuovo non video di Bussoletti è una specie di reportage su sé stesso, forse seguendo la sua natura da giornalista. Nelle riprese viene pedinato per ventisei ore in una vera giornata senza fine, dove essere “artista” significa mettere in fila incontri, bevute, ispirazione, fastidi o semplici necessità quotidiane. Il crollo è inevitabile. Tre minuti di montaggio di Federico Alessandro Galli che condensano una frenesia che pulsa altrettanto forte nel testo e nella musica. Sorrisi nervosi, appunto, icone generazionali che tornano (Heather Parisi o Max Pezzali), i social (gli smile condivisi, i selfie con l’Uomo Ragno), i luoghi (Via Montenapoleone a Milano, il Teatro dell’Opera) e il corpo sano (in fondo, abbiamo ancora trentaquattro denti), ma fino a un certo punto, un senso strisciante di malessere che incrina un ritornello contagioso e un poco psicotico.
Sono i Tempi Moderni in cui l’operaio di Charlie Chaplin ha ancora un posto d’onore e in cui il buon pop di questa apina operaia sa farsi sentire con la giusta, isterica e avvincente allegria. Un’ape operaia della musica viva. L’uscita del nuovo videoclip è festeggiata con alcuni eventi… sportivi. Il giorno della release, Bussoletti ha conseguito la cintura gialla della via marziale coreana Hwa Rang-Do che pratica da tempo e domenica giocherà a Casale Monferrato con la Nazionale Cantanti.
E’ uno dei cantautori più attivi degli anni zero. Uno che ha duettato con Dario Fo nell’album distribuito col Fatto Quotidiano nel 2006 e che ha scritto la canzone, “Povero Drago”, che Amnesty International ha scelto per festeggiare i suoi 40 anni in Italia. Arriva da un’intensa attività live tra opening act di Tricarico e il sold-out all’Auditorium Parco della Musica ed ha al suo attivo diversi riconoscimenti importanti tra cui il Premio Lunezia e il Premio Donida. Il suo precedente album, pop therapy, prodotto da Luca Mattioni, è stato nella top10 di vendite della Fimi e tutti e 4 i singoli estratti sono stati in top10 generale di iTunes. “Come scemi” è forse il suo pezzo più noto perché fu scelto dalla Maxibon per la sua campagna estiva del 2014. Il singolo “Selvaggia Lucareli” invece ha superato il milione di views su Youtube e i 500mila streaming su Spotify. Il nuovo lavoro, “Peso Piuma”, contiene “E’ finita la crisi” che inneggia ad un paese sempre pronto a cambiare… a parole. E’ prodotto da Parola Cantata, l’etichetta di Mauro Ermanno Giovanardi dei La Crus insieme a Lele Battista e Leziero Rescigno degli Amor Fou.
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