La band modenese Eggsite, forte di una lunga esperienza live, torna sulle scene con un ep autoprodotto di tre brani inediti dal suono dark e appassionato, anticipato dal singolo “Questions”.
Gli Eggsite sono Alice Montagnani (voce e chitarra), Christian Bandieri (basso), Fabio Maccaferri (batteria), tre ragazzi della provincia modenese con una forte esperienza live nella quale lasciano confluire tutta la passione del loro progetto, nato dalle ceneri della precedente band di cover indie rock. Dopo la pubblicazione del loro primo album “Under the surface” nel 2013, la band torna sulle scene con un nuovo ep dal titolo “Questions”, dallo stesso nome della title track che apre il lavoro. Un brano che si sviluppa in un crescendo di pathos dando vita all’esplosivo ritornello, mentre la vocalità suadente e allo stesso tempo marcata di Alice, accarezza sonorità più elettroniche e pop rispetto al passato. I due brani che lo seguono continuano sulla stessa linea, scendendo nell’intimità con “In the back” per poi riavvolgerti nel turbinio di “The last time”.
Gli Eggsite sono cresciuti sugli ascolti di U2, Editors, Cure, Joy Division, influenze che si sentono precise nei loro brani dalle originarie atmosfere dark…ma noi ce lo siamo fatti raccontare direttamente dalla front woman Alice !
Ciao Alice, come nascono gli Eggsite ?
Gli Eggsite si formano nel 2008 da un precedente progetto di cover miste indie rock. Da allora l’unica superstite della formazione sono io.
Chi scrive i brani e come nascono le canzoni?
A volte arrivo in sala prove con un brano quasi completo, a cui il resto della band aggiunge un arrangiamento. Altre volte i brani nascono da jam session. I testi e le melodie vocali li scrivo io.
Siete usciti con un nuovo Ep dopo il vostro primo album Under the surface. Che evoluzione c’è stata ?
Under The Surface è un progetto che riunisce anni e anni di composizione, sicuramente più acerba e con ascolti musicali diversi. In Questions si sente che abbiamo iniziato ad ascoltare più elettronica.
Perché la scelta di scrivere in inglese ?
Perché è più facile. Ho provato a scrivere in italiano ma non lo sento “mio”. La musica che ascolto è praticamente solo cantata in inglese, mi risulta davvero difficile musicare in italiano.
Siete completamente autoprodotti. Avete mai pensato di affidarvi a qualcuno un giorno che potrebbe darvi un punto di vista dall’esterno ?
Ci piace non scendere a compromessi, rinunciando magari a possibilità più “prestigiose”, ma rimanendo fedeli al 100% a ciò che vogliamo fare.
Suonate molto dal vivo. Quanto vi piace portare in giro la vostra musica ?
Direi che sia il motivo per cui suoniamo. Che senso ha stare chiusi in sala prove? Il bello è quando i pezzi si portano davanti ad un pubblico.
Gli artisti che vi ispirano maggiormente ?
U2, Editors, Florence & The Machine, Yeah yeah yeahs, Garbage, Cure, Sigur Ros, Joy Division…
Tracklist
1. Questions
2. In the back
3. The last time
#FollowtheNoise…