“dalla terra a marte” è il nuovo album dei rovere, disponibile dal 18 febbraio, e anticipato dal singolo “crescere”. Dopo averli intervistati ad Indiescreti, li abbiamo raggiunti nella Conferenza Stampa di presentazione dove si sono raccontati in anteprima.
Durante la conferenza stampa di presentazione di “dalla terra a marte”, abbiamo incontrato i rovere che ci hanno raccontato la genesi del loro nuovo disco disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 18 febbraio.
La band continua la ricerca del proprio posto all’interno dell’universo con un album che è un viaggio nello spazio e nel tempo iniziato con diversi fortunati singoli – “mappamondo”, “freddo cane”, “Bim Bum Bam”, “lupo” e il nuovo brano, “crescere”, uscito il 21 gennaio. Oltre ai lavori in studio, la band è forte di un percorso fatto di sold out e canzoni cantate a squarciagola.
Con oltre 35 milioni di stream e un Disco d’oro, la band è stata capace fin da subito di conquistare ogni età, dalle persone nate davanti alla TV con Peter Pan e Bim Bum Bam a quelle alle prese, da adolescenti, con lo smartphone, le notifiche che non arrivano, le pene d’amore ai tempi del “tadb”.
È sotto il segno di questa continua ascesa che i rovere aprono un nuovo capitolo musicale: “dalla terra a marte” è un disco nato a distanza durante il lockdown, un’ancora di salvezza alla quale aggrapparsi per andare avanti, grazie alla quale i diversi elementi della band hanno trovato il modo di sentirsi più vicini e di leggere ogni momento – seppure assurdo – attraverso la musica.
“La crisi si supera facendo insieme, anche nella musica, nel momento in cui c’è un obiettivo comune. Bisogna mettersi un po’ da parte ma fidarsi di qualcuno ti ripaga con delle risposte.”
Il disco racconta la vita, un percorso comune a tutti gli uomini durante il quale ci si incaglia, si cade e ci si rialza. “dalla terra a marte” è un viaggio verso un altro pianeta che oggi l’umanità mira a raggiungere – almeno con la mente. Un viaggio che mette in musica le ansie della vita vissuta, della necessità di “precipitare” per allargare i propri orizzonti anche con il rischio di schiantarsi a terra. Partire per guardarsi da fuori, confrontarsi e arrivare a capire cosa si vuole diventare. Non a caso l’intro che da il la al disco prende il nome di “321…major tom”: palese citazione all’iconico Bowie, ispirazione, precursore e visionario per eccellenza.
Affrontare un viaggio del genere, dopo essere caduti ed essersi rialzati porta alla “libertà“: non nel senso di liberazione da qualcosa in particolare, ma come necessità di tornare a godere delle piccole cose e non avere limiti tornando ad essere se stessi e quindi liberi in ogni momento perché – comunque – è sempre necessario “incatenarsi” a qualcosa per avere un motivo per svegliarsi la mattina.
i rovere non hanno soluzioni ma offrono dubbi ai loro ascoltatori: domande alle quali aggrapparsi per poter mettere in comune un disagio che è più che generazionale. Il bello è proprio il fatto che ognuno può ascoltare queste canzoni e ritrovarcisi.
“Come tutti i viaggi siamo tornati più confusi di prima.”
Canzoni non sempre autobiografiche ma ispirate a relazioni e rapporti di coppia comuni a molti. Ispirazioni che diventano un mezzo non per raccontare la realtà, ma delle sensazioni. La figura di un partner, quella di un amico o di un famigliare è uno specchio con cui tutti noi parliamo e che ci restituisce le nostre insicurezze rielaborate anche se non sempre compiute. In questo disco si parla dell’annoiarsi, del valore della quotidianità: bellezza e pesantezza del dover avere a che fare con una persona ogni giorno.
A livello di comfort zone musicale i rovere sono maturati e cresciuti, e in questo nuovo lavoro hanno voluto essere outsider e realizzare un disco come si faceva una volta: con delle suggestioni sonore che si deve avere la pazienza di ascoltare dall’inizio alla fine come se fosse un racconto. Come in “lupo”, una canzone che butta l’ascoltatore dentro ad una fiaba, quello che tutti vorremmo vivere pensando alla vita. Ma nel momento in cui diventiamo noi il lupo, non dobbiamo aver paura di provare determinate sensazioni ma accettarle. Prendere i lati positivi di cosa la vita può offrire e tramutarli in punti di forza per esserne fieri.
La cosa più dura – ammettono – è stata quella di non poter suonare dal vivo. Sono una band che pensa alle proprie canzoni proiettandole al live perché il vero termometro è il pubblico attraverso il quale è possibile capire quale influenza si è avuti su ogni singola persona. Altrimenti sono solo numeri, quelli asettici degli stream.
Ad accompagnare il nuovo disco ci sarà – finalmente – il tour 2022.
Queste le date:
02/07 Padova – Parco della Musica (recupero della data inizialmente prevista il 25/03 Padova – Hall)
06/07 Bologna – Botanique (sostituisce le 3 date inizialmente previste il 24/03 a Nonantola (MO) – Vox Club, il 30 e il 31/03 a Bologna – Estragon)
07/07 Firenze – Ultravox (recupero della data inizialmente prevista il 11/03 Firenze – Viper)
27/07 Segrate (MI) – Circolo Magnolia (recupero della data inizialmente prevista il 17/03 Milano – Alcatraz)