In occasione della loro partecipazione a Sanremo Giovani 2024, abbiamo intervistato i Cosmonauti Borghesi, una giovane band romana che sta conquistando il panorama musicale italiano con la sua autenticità e il suo sound originale. Il gruppo presenterà in gara il brano “Aurora Tropicale”, con l’obiettivo di accedere al Festival di Sanremo 2025. Per i membri della band, Leonardo Rese (voce e tastiere), Alessandro Mastropietro (chitarra) e Marco Cestrone (batteria), questo è un sogno che si realizza e una grande opportunità per condividere la loro musica con un pubblico più ampio.
Durante la nostra intervista, i Cosmonauti Borghesi ci hanno raccontato di come si siano conosciuti ai tempi del liceo e di come sia nato il progetto musicale che oggi li vede in gara a Sanremo Giovani. Formatisi ufficialmente nel 2023, i Cosmonauti Borghesi si sono fatti notare per il loro stile fresco che mescola pop, funk, rock e disco, oltre che per il messaggio profondo di “Aurora Tropicale”, un brano che invita i giovani a trovare bellezza e valore nelle proprie imperfezioni.
Dal 12 novembre per cinque settimane, il gruppo si esibirà su Rai 2 nella seconda serata, condotta da Alessandro Cattelan, cercando di guadagnarsi un posto fra i sei finalisti che saranno selezionati il 18 dicembre per accedere al Festival di Sanremo. La giuria musicale di Sanremo Giovani, composta da Ema Stokholma, Carolina Rey, Manola Moslehi, Enrico Cremonesi e Daniele Battaglia, insieme a Carlo Conti e Claudio Fasulo, avrà il compito di valutare le performance dei 24 giovani artisti in gara.
Ecco la nostra intervista ai Cosmonauti Borghesi: tra sogni, sfide e Sanremo Giovani
Ciao ragazzi, benvenuti su Indieffusione! Siete reduci da un’estate intensa, tra festival e concerti che vi hanno portato in giro per l’Italia, e ora vi preparate per il grande traguardo di Sanremo Giovani. Quanto conta per voi questa partecipazione e cosa significa presentare la vostra musica su un palco così prestigioso?
Ciao e grazie a Indieffusione! Partecipare a Sanremo Giovani è una grandissima emozione per tutti noi. È qualcosa che abbiamo sempre sognato e vederlo finalmente realizzare è incredibile. Per noi, questo traguardo rappresenta anche il risultato di tanto sforzo e dedizione che abbiamo messo in questi anni. Sanremo è un obiettivo molto importante perché ci dà la possibilità di far conoscere la nostra musica a più persone possibili e di metterci in gioco su un palco così prestigioso. Siamo pronti a dare il massimo!
La vostra avventura musicale è iniziata nel 2023 con singoli come “Tutto Inutile”, “Lemon Gin” e “Quel Che Sarà”. Cos’è che vi ha fatto incontrare e come sentite di essere cresciuti da allora come band?
La nostra storia musicale è iniziata proprio al liceo: frequentavamo tutti lo stesso ambiente, essendo tutti musicisti, e ci ammiravamo reciprocamente, anche quando ancora non suonavamo insieme. È come se la creazione della band fosse già nell’aria, aspettando solo il momento giusto per prendere forma. Da allora, sentiamo di essere cresciuti tantissimo come band. Il progetto Cosmonauti Borghesi è nato con l’obiettivo preciso di scrivere canzoni originali e portarle sui palchi, quindi abbiamo fatto tanta gavetta. Siamo partiti dai piccoli locali, a suonare per un pubblico ridotto, per poi crescere esibendoci a Roma e partecipando anche a eventi fuori città. Negli ultimi due anni, abbiamo avuto l’opportunità di partecipare all’RDS Summerfest, aprendo i concerti di artisti come Tananai, The Kolors e Francesco Gabbani. Queste esperienze ci hanno fatto crescere tanto, dandoci modo di fare esperienza e di conquistare il nostro pubblico, anche se ancora non è vastissimo, ma ogni ascolto guadagnato dal vivo per noi è prezioso. Arriviamo a Sanremo Giovani con una grande sicurezza nelle nostre potenzialità e con la consapevolezza che questo è solo l’inizio di un percorso lungo, ma sappiamo bene dove vogliamo arrivare.
“Aurora Tropicale” è il brano con cui vi esibirete a Sanremo Giovani. Cosa rappresenta per voi questa canzone e qual è il messaggio che sperate di trasmettere al pubblico?
“Aurora Tropicale” è nata in un periodo molto particolare per noi, in cui stavamo cercando di esplorare e definire il nostro sound, provando a fare un salto in avanti attraverso la sperimentazione. Ma la bellezza di questa canzone sta proprio nella sua semplicità, così come tutto il nostro repertorio. È un brano che per noi è molto importante perché manda un messaggio a tutti i ragazzi della nostra età e oltre. Con “Aurora Tropicale” vogliamo parlare di come spesso la società ci spinga verso standard e modelli di perfezione effimeri, che ci omologano e ci allontanano da ciò che siamo veramente. Questo può portare a sentirsi ‘in difetto’ quando non riusciamo a raggiungere quell’ideale imposto. Il nostro messaggio è semplice: le imperfezioni di ognuno sono proprio ciò che ci rende unici. Invece di cercare una perfezione irraggiungibile, dobbiamo accettare noi stessi così come siamo. Siamo speciali nelle nostre differenze, ed è questa autenticità che vogliamo trasmettere al pubblico.
Parlando di “Aurora Tropicale”, avete descritto il brano come un inno all’imperfezione e alla bellezza autentica. Come vivete e interpretate questo concetto di “imperfezione” nella vostra vita e nella vostra musica?
Viviamo in una società che ci spinge spesso a competere e a sentirci ‘all’altezza’, e quando non si raggiungono certi obiettivi, è facile sentirsi imperfetti da ogni punto di vista. Questo vale tanto nella nostra vita privata quanto in quella artistica. Ma per noi, il segreto sta nel sentirsi bene con se stessi, facendo ciò che davvero ci appassiona. Anche nella nostra musica, cerchiamo sempre di portare autenticità e leggerezza, senza puntare a una perfezione esterna o imposta. Pensiamo che l’unico modo per stare al passo con i tempi sia essere noi stessi e fare ciò che ci piace con sincerità. Non puntiamo a una perfezione che soddisfi tutti, ma a qualcosa che sia perfetto per noi, perché solo così possiamo davvero connetterci con chi ci ascolta. Essere veri e non preoccuparci troppo di standard impossibili ci fa stare bene, ed è quello che speriamo di trasmettere.
Il nostro messaggio è semplice: le imperfezioni di ognuno sono proprio ciò che ci rende unici.
La vostra musica combina elementi di pop, funk, rock e disco, creando un sound fresco e originale. Come avete sviluppato questa fusione di stili? Ci sono artisti o movimenti musicali che vi hanno influenzato particolarmente?
Sin dal primo giorno del nostro progetto, non abbiamo mai voluto metterci dei limiti, ma piuttosto cercato di sperimentare e fare cose che ci rappresentassero veramente, sia negli arrangiamenti e nel sound, sia nei testi delle canzoni. Ci sono sicuramente molti artisti che ci hanno influenzato nel nostro modo di scrivere, ma anche prima che il gruppo si formasse, eravamo già affascinati dal pop e dalla grande tradizione cantautorale. Ogni membro della band porta con sé le proprie influenze personali, e cerchiamo di integrare tutto ciò che ci rappresenta nel nostro progetto musicale. Siamo fan di artisti come Toto, The Beatles, Michael Jackson, Lucio Battisti, Pino Daniele, e Earth, Wind & Fire, e questi suoni ci hanno insegnato tanto. Quello che ci piace fare è proprio questo: non sentirci legati a un unico genere, ma mescolare varie influenze, senza paura di sperimentare. È questa continua ricerca di un sound originale che ci permette di evolverci come band.
Avete annunciato un nuovo album in uscita nel 2025 dopo la pubblicazione del precedente “Felicità di Sale”. Potete darci qualche anticipazione? Quali novità dobbiamo aspettarci in termini di sound e testi?
Non ci siamo mai fermati a livello creativo, nemmeno dopo l’uscita del nostro primo album, ‘Felicità di Sale’, e nemmeno durante il percorso che ci ha portato a Sanremo Giovani. La nostra voglia di scrivere e fare musica è qualcosa che sentiamo come una necessità. Dopo questa esperienza, ci sarà sicuramente tanta nuova musica, e stiamo lavorando intensamente sul sound. Stiamo cercando nuove ispirazioni, non solo dalla vasta discografia italiana, ma anche allargando i nostri orizzonti. Non vogliamo limitarci a guardare solo al passato, ma cerchiamo anche di capire come si sta evolvendo la musica oggi, prendendo spunto sia dai grandi cantanti pop italiani che da artisti internazionali. Il nostro obiettivo è portare qualcosa di nuovo e innovativo, sentiamo che il nostro percorso è in continua crescita. Siamo felici dei frutti che stiamo raccogliendo, ma vogliamo sempre spingerci oltre per arrivare dove ci siamo prefissati a livello artistico.
Guardando al futuro, qual è il vostro obiettivo come band e quale ruolo vorreste avere nel panorama musicale italiano? Quali sono i vostri sogni e le vostre ambizioni più grandi?
Il nostro obiettivo principale come band è essere veramente compresi dal pubblico, sperando che le persone possano riconoscersi nelle storie che raccontiamo. Cerchiamo sempre di farlo con sincerità, e speriamo che questo permetta agli altri di sentirsi rappresentati da ciò che scriviamo e cantiamo. Abbiamo molto chiaro il percorso che vogliamo fare e dove vogliamo arrivare. Sappiamo che è solo una questione di tempo, e il nostro sogno è quello di diventare delle icone nel panorama musicale italiano, riuscendo a far emergere il nostro concetto di fare musica, che per noi è fondamentale. Vogliamo che il nostro lavoro diventi la nostra vita, ed è un obiettivo che ci motiva ogni giorno. Abbiamo molti sogni, come ad esempio vincere Sanremo, ma anche traguardi più grandi, come fare un tour negli Stadi. Sappiamo che nulla di tutto ciò si ottiene senza lavoro, impegno e miglioramento continuo. È importante essere consapevoli delle proprie capacità, ma anche essere pronti a mettersi in discussione ogni giorno per far sì che i nostri sogni diventino realtà.
La musica ti dà la possibilità di raccontare la tua vita, le tue emozioni, sia positive che negative, e ti aiuta a credere in qualcosa.
Avete dichiarato che la società di oggi impone spesso standard irraggiungibili, spingendo i giovani verso un’apparenza di perfezione. Come pensate che la musica possa aiutare le nuove generazioni a liberarsi da queste pressioni sociali?
Siamo totalmente consapevoli che la musica è uno strumento potentissimo, e vorremmo che tutti lo capissero. Per noi, la musica è stata la chiave per credere in qualcosa che a volte sembrava difficile da raggiungere. Ci ha aiutato a metterci in discussione, ad aprire la nostra mente e ad affrontare la realtà che ci circonda, soprattutto quella che impone standard difficilmente raggiungibili, soprattutto per i giovani. Questo ci ha fatto capire come funzionano davvero questi meccanismi, e anche le difficoltà, come le porte chiuse, ci hanno permesso di crescere. La musica ci ha dato la forza di credere in noi stessi, di realizzare i nostri sogni. Per noi non si tratta solo di successo o soldi, ma di sentirsi bene, di essere rappresentati e di esprimere ciò che abbiamo dentro. La musica ti dà la possibilità di raccontare la tua vita, le tue emozioni, sia positive che negative, e ti aiuta a credere in qualcosa. È quello che abbiamo fatto negli anni, con tanto lavoro e dedizione. Vogliamo dimostrare che si può fare, che bisogna affrontare le proprie paure e andare dritti verso i propri obiettivi senza paura.
Fare strada in questo settore è complicato, ma noi siamo la prova che, nonostante le porte in faccia e i tanti ‘no’, alla fine si riesce a superare questi ostacoli che all’inizio sembrano insormontabili.
Siete una band giovane ma con già un bel traguardo davanti a voi come Sanremo Giovani. Quali sfide avete dovuto affrontare lungo il percorso e quali consigli sentite da dare ai giovani artisti emergenti che oggi vi leggono e che stanno provando ad intaprendere la vostra stessa strada?
Noi chiaramente non ci sentiamo arrivati, sappiamo che il lavoro da fare è ancora tanto e che siamo ancora degli emergenti. Stiamo cercando di trovare il nostro spazio nel panorama musicale, che è davvero complicato. Però siamo consapevoli di quanto lavoro abbiamo fatto per arrivare a questo obiettivo, che per noi è molto importante, ma non è un arrivo, è una tappa del nostro percorso. Il nostro cammino, anche se non lunghissimo, è stato sicuramente difficile. All’inizio non veniamo capiti, è complicato anche semplicemente suonare nei locali più piccoli, perché se non hai pubblico non ti fanno esibire. Fare strada in questo settore è complicato, ma noi siamo la prova che, nonostante le porte in faccia e i tanti ‘no’, alla fine si riesce a superare questi ostacoli che all’inizio sembrano insormontabili. Siamo partiti da zero, con tre persone al nostro primo concerto, e oggi siamo qui a parlare di Sanremo Giovani. Quindi il nostro consiglio per i giovani artisti emergenti è di non arrendersi mai, di continuare a lavorare sodo, mettersi in discussione e capire che nessuno ti aspetta. Non sei speciale, c’è tanta gente che vuole fare quello che fai tu, quindi devi trovare il modo di farti notare, non aspettare che qualcosa arrivi, ma andare a cercarla. E questo lo fai solo sbagliando tanto e imparando da ogni errore.