Anna Calvi: to be the Hunter and the Hunted | Live @ Largo Venue

Anna Calvi Largo Venue

Il 23 Novembre Anna Calvi è apparsa sul palco del Largo Venue di Roma per il suo tour di presentazione del nuovo disco “Hunter”. La nostra recensione e photogallery del concerto di questa ammaliante cantautrice.

 

Le luci si accendono puntuali sul drappo rosso, il rosso di Anna Calvi.

Ma, prima di portare l’attenzione alla serata, facciamo un excursus tra le origini: cantautrice britannica, Twickenam per l’esattezza, classe 1980, Anna Calvi ha definito il suo stile a metà tra il new goth-rock, noir-blues, pop obliquo. Sofisticata, decandente, seducente, Anna è stimata da artisti quali Brian Eno, Nick Cave, e Rob Ellis -già collaboratore di PJ Harvey, Marianne Faithfull e Scott Walker– con cui nel 2010 registra l’album di debutto “Anna Calvi”. Si accendono così i riflettori su the next big thing.

Anna sembra uscita da una produzione di David Lynch: è talento, velluto, fuoco, sangue, ghiaccio, abissi, burlesque, noir, eros, nostalgia, inquietudine, glamour, duello, penombra, eleganza, eccentricità, tempesta.

Dopo “One Breath” del 2013, lo scorso agosto Anna pubblica il suo terzo lavoro in studio dal titolo “Hunter”, per la Domino, un album sull’attualissimo concetto di “gender” in cui una donna cacciatrice è al centro del tema. Un tema “queer” che ha a che fare con la libera identità e con il desiderio messo già in primo piano nel volto di copertina. Come ha spiegato lei stessa nel comunicato di annuncio del disco: “I believe that gender is a spectrum, I believe that if we were allowed to be somewhere in the middle, not pushed to the extremes of performed masculinity and femininity, we would all be more free.” 

Beh, ci vuole fegato! E poi ci vuole un gran talento per farne qualcosa di significativo. “Hunter” è un disco onesto sull’esperienza e su dove porta la ricerca del piacere, “The lights are on the radio is on / My body is still on / Electrified / I wanna know if I can satisfy / I wanna know if I can pacify”.

Gran parte del disco è stato scritto nel suo piccolo attico con la Fender Telecaster e l’amplificatore vintage VOX AC30, lanciato con la dedica: “Strong/vulnerable,ugly / beautiful, to be the Hunter and the Hunted”.

E’ venerdi’ e sono le 22:30 in un Largo Venue gremito di gente che sa cosa sta per vedere. Il concerto inizia in modo asciutto, senza gruppo spalla, quando l’esile silhouette di Anna Calvi abbracciata alla sua Fender Telecaster si prende decisa il proscenio. È dominatrice, sicura di se, è austera ma al contempo languida e carnale.

 

Il concerto non può che aprirsi con “Hunter” ed eccola lì la sua voce cristallina e lunare, “One more taste One more time”. E’ come se venisse da molto lontano, poi a tratti si fa calda, seria, sotterranea.

Si susseguono i brani nuovi, tra luci rosse e bluette, sostenuti dai due eccellenti musicisti, la polistrumentista Mally Harpaz e il batterista Alex Thomas.

La cavalcata continua, a tratti sussurrata e a tratti ponderosa: “Crawl down, down on my knees / crawling through the trees like an animal / I taste taste taste of the dirt / taste the dirt of us / God I feel the rain rain rain on my back / crawling through the trees like an animal I go”.

 

 

Non c’è molto spazio per brani che non rientrano in questo concept e dunque viene proposto pochissimo dei vecchi lavori, come “Suzanne & I”, “Desire” e una bella cover di “Ghost rider” che chiude il live.

Anna e’ in splendida forma e il lavoro che presenta lo e’ altrettanto. Il live e’ maturo e potente, difficilmente ci sono degli angoli del Largo Venue che non si sentono coinvolti.

Siamo ancora nel ventre di un vulcano quando Anna, a solo un’ora dall’inizio, chiude il concerto. I tecnici salgono sul palco e all’inizio sembra arrivare un secondo encore, ma poi parte tutta un’altra musica. Questa sua solita fretta, qui dettata in particolare all’attinenza al percorso concettuale dell’album, mette in luce una superbia che lascia un po’ l’amaro in bocca e al pubblico non piace, e che -forse- alla fine nemmeno premia.

 

Setlist:

  1. Hunter
  2. Swimming pool
  3. As a man
  4. Indies or paradise
  5. Wish
  6. Away
  7. Rider to the sea
  8. Sing to me
  9. Suzanne & I
  10. I’ll be your man
  11. Don’t beat the girl out of my boy
  12. Alpha

Encore:

  1. Desire
  2. Ghost rider (Suicide cover)

 

Photo credits: Adila Salah.

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