Dopo sette dischi, di cui due realizzati con Massimo Zamboni, e un’incubazione di cinque anni, esce il 24 febbraio il nuovo straordinario disco di Angela Baraldi dal titolo Tornano sempre.
Dopo sette dischi, di cui due realizzati con Massimo Zamboni, e un’incubazione di cinque anni, esce il nuovo straordinario disco di Angela Baraldi dal titolo Tornano sempre. Un’idea nata dall’incontro della Baraldi con Giorgio Canali (qui produttore del disco) e Stewie DalCol, per il progetto “Love tore us apart” un omaggio atipico alle canzoni dei Joy Division. Con loro, fin dalle prime note, Vittoria Burattini, batterista di Massimo Volume, che aveva già suonato nel disco “Baraldi Lubrificanti”.
Le prime esperienze musicali di Angela Baraldi risalgono agli inizi degli anni ottanta nei circuiti underground bolognesi. Inizia nel 1986 una collaborazione con Lucio Dalla partecipando al tour americano “Dallamericaruso” e affianca Gianni Morandi e Dalla nel tour DallaMorandi del 1988. Successivamente la Baraldi partecipa al tour di Francesco De Gregori, duettando con lui nel brano “Anidride solforosa” di Lucio Dalla, incluso poi nell’album live di De Gregori “Bootleg”, e partecipa assieme ad interpreti come Giorgia e Loredana Bertè alla realizzazione di “Innocenti evasioni 2”, compilation omaggio a Lucio Battisti, di cui interpreta “Confusione”. Ma la sua esperienza va anche oltre alla musica: nel 2008 è l’attrice di punta della miniserie “Quo vadis, baby?”, realizzata con la partecipazione di gran parte degli interpreti del film omonimo e trasmessa dal canale satellitare digitale SKY Italia. Lucio Dalla la chiama per il suo allestimento di “The Beggar’s Opera” di John Gay, in cui Angela recita insieme a Peppe Servillo, voce degli Avion Travel. Lo spettacolo verrà ripreso e riprodotto in un DVD edito dalla casa discografica Ermitage con la produzione di Gianni Salvioni.
Tornano sempre è frutto di improvvisazioni a microfono aperto, Angela Baraldi con la Telecaster in mano o seduta dietro il piano elettrico, Stewie a stendere tappeti di chitarre o tastiere, Giorgio a storcere le dita sulla Les Paul, Vittoria a tenere insieme tutto con un groove rotondissimo e rotolante. Ne esce un’improvvisazione lunghissima, decadente e morbosa, alla Lou Reed, a cui segue la stesura dei testi e l’individuazione dei dieci brani che comporranno il disco.
Prendono forma in questo modo le canzoni “Hollywood Babilonia”, con le storie di tre piccoli personaggi marginali del cinema americano, e “Tutti a casa”, scritta in un secondo momento, da un’idea di testo che Angela vuole sviluppare per raccontare le paure del nuovo millennio nella nostra società occidentale. In più, una cover di Macromeo, “Sono felice”, molto amata dalla Baraldi e registrata con Riccardo Da Col, alla batteria.
Nascono così dieci canzoni che raccontano di eroi dimenticati, di angoli trascurati, di figure fantastiche e reali e di storie finite male. Quelle d’amore e quelle di strada. Canzoni intimamente crudeli. Canzoni di guerra interiore e collettiva con gli importanti i contributi di Vincenzo Vasi e Emanuele Reverberi e, per finire, poco prima dei missaggi finali, di Gianni Maroccolo.
TRACKLIST
1. Michimaus
2. Josephine
3. Tornano sempre
4. Uomouovo
5. Hollywood Babilonia
6. Sono felice
7. Tutti a casa
8. Chiudimi gli occhi
9. Mille poeti
10. Immobili
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