“Crack” + “101” è il nuovo doppio singolo di Picciotto uscito l’11 Novembre. Oggi il videoclip è in anteprima su Indieffusione.
Un viaggio a ritroso che parte dalle atmosfere cupe e d’avanguardia trap, prodotte da John Lui per “Crack”, ed arriva alle radici dell’essenza old school con “101” prodotta da Gheesa.
I risultati delle ultime elezioni in Italia, i tantissimi giovani (specie a Palermo) coinvolti nell’abuso di crack, l’attenzione spasmodica verso il contenitore a scapito del contenuto nel mercato musicale (e non solo) hanno portato al rapper una raffica di rabbia sul beat sfogata in maniera molto più lucida e consapevole rispetto al passato.
“Qualcosa si è rotto…É la storia del “crack” tra Picciotto e Christian.
E la musica.
L’ultima doppietta del 2022 ha come filo conduttore il mio percorso musicale giunto alla sua maggiore età.”
É dal passato che Picciotto ricomincia in “101”, switchando le sonorità e dedicando la sua “love song” alla musica che, per quanto sfruttata e abusata dal mercato, rimane la sua quotidiana dose di “amore e veleno”.
Il 101 è l’autobus che percorre le vie centrali di Palermo collegando la stazione allo stadio. É su quell’’autobus che l’artista ha iniziato a scrivere i suoi primi testi con walkman e musicassette. Sembra preistoria rispetto alla velocità di fruizione delle piattaforme digitali odierne ma è opportuno ricordare quanto lavoro e passione ci sia per un musicista dietro una singola canzone poi pubblicata e magari skippata dopo 20 secondi.
Il calo di attenzione, l’incapacità di ascolto vero e la mancanza di curiosità sono per Picciotto le cause maggiori del malessere della musica italiana.
“Chissà quando ti ascoltano come ti senti” è la domanda che dovremmo farci. La risposta dipende sia da chi produce ma anche da un pubblico sempre più diseducato all’ascolto perché poco abituato a “guadagnarsi” la musica…ma con la pretesa di “guadagnarci”.
“Personalmente mi sento in una fase di personale crescita emotiva ed artistica” – Spiega Picciotto – “E sento l’esigenza, anche grazie all’esperienza de Lo Stato Dell’Arte che orgogliosamente produco, di riappropriamo del sentimento più puro che mi ha avvicinato al magico mondo della musica”.
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