Il Barezzi Festival tenutosi al Teatro Regio di Parma ci presenta il compositore tedesco Nils Frahm, affermato autore di musica neoclassica ed elettronica, e Dario Faini, in arte Dardust, che sta prendendo largo anche nella scena pop italiana collaborando con artisti del calibro di Elisa e i Thegiornalisti.
Il Barezzi Festival ci presenta un Dario Faini completamente rivisitato rispetto al solito progetto Dardust. Il palco non presenta giochi di luce e movimenti coreografici ma viene riempito alla perfezione esclusivamente dal piano e dalla maestria dell’autore ascolano. Si esibisce poche ora prima di Frahm omaggiandolo con l’armoniosità che lo contraddistingue, in una delle sale minori, accogliente e intima come la sua esibizione. Chiude la sua performance eseguendo il singolo uscito in estate che anticipa l’album previsto per l’inizio del 2019.
Un palco con più ombre che luci e Nils Frahm di spalle, così si concede l’autore di Amburgo, in questo caso non più autore ma strumento tra gli strumenti. In primo piano solo le note e la sua melodia, come anticipato dal titolo del nuovo album “All melody” presentato con un tour mondiale con unica data italiana la serata al Teatro Regio di Parma. La mancanza di archi e cori rende ancora più sintetico questo inno alla semplicità.
Al centro dell’opera troviamo il suo pianoforte ma a differenza di altri album lascia molto più spazio all’elettronica e alla sperimentazione. Sintesi e sperimentazione quindi continuano ad essere i punti chiave del concept proprio di Frahm e dell’intera serata. La stessa copertina dell’album ci aiuta a comprenderlo, Nils Frahm sfocato vicino ai suo strumenti dietro ad una finestra da studio. Il suo messaggio è chiaro, meno importanza al superfluo, più tempo e attenzioni alle sfumature della sua musica, sfumature che necessitano di concentrazione per essere apprezzata al meglio.
Di Matteo Gioia.