Gli Snow in Damascus tornano sulle scene musicali con Unconscious Oracle, uscito il 19 gennaio scorso per DreaminGorilla Rec/Stoutmusic, arriva dopo il primo album in studio “Dylar” del 2014, ed è un lavoro che ti tiene incollato all’ascolto dalla prima all’ultima nota.
“Hey! Hai voglia di sentire un gruppo di amici?”.
“Ma si dai, manda pure!”
Inizia così il mio incontro con gli Snow in Damascus, tramite un whatsapp di un amico famelico di buona musica che mi fa luce su un progetto fino ad allora sconosciuto. Mi dice solo che sono umbri e non ho alcuna idea di che genere facciano, ma il nome mi intriga. Il primo approccio è con Spotify dove trovo subito “Unconscious oracle”. “No aspetta, che roba è questa?!”. Mi avvicino così al progetto di Gianluca Franchi (voce e chitarra), Ciro Fiorucci (batteria ed elettronica), Giorgia Fanelli (elettronica e voce), Matteo Bianchini (basso ed elettronica) e Michele Mandrelli (elettronica e voce).
Cercando informazioni leggo tra le influenze nella loro breve bio su Facebook i nomi di Radiohead, Massive Attack, TV On The Radio, Sufjan Stevens, Bon Iver, Low, James Blake. Ma non solo: il loro lavoro sembra partorito dalla mente di Steven Wilson con quella magica fusione tra chitarre acustiche ed elettronica che ha reso riconoscibili i Porcupine Tree. Ma non tutto ciò che è oro viene da oltremare. Per fortuna! Questa band di Città di Castello, che scrive in inglese, l’abbiamo in casa nostra e il risultato non ha nulla da invidiare a tutti i grandi nomi che la band umbra cita tra le loro ispirazioni.
Quando un disco è bello non c’è molto da girarci intorno con le parole affogando nell’estenuante ricerca di tecnicismi per descriverlo. Unconscious Oracle degli Snow in Damascus, uscito il 19 gennaio scorso per DreaminGorilla Rec/Stoutmusic, arriva dopo il primo album in studio “Dylar” del 2014, ed è un lavoro che ti tiene incollato all’ascolto dalla prima all’ultima nota.
Unconscious Oracle è un disco alternative dai molti tasselli, ognuno dei quali è sistemato meticolosamente al posto giusto a formare l’immagine più grande di un mosaico che alla fine è un’opera d’arte.
Mille le sfaccettature che rivela il quintetto umbro in un mix di post-rock, wave e sonorità oniriche arricchite da fiati e dall’ottima alternanza delle due voci lead. Il tutto confluisce in un genere che loro stessi definiscono “Folkronica”.
Ma al di là delle definizioni, un disco fatto bene è quello che ti lascia un’emozione dentro quando, alla fine della tracklist, pensi che vorresti ascoltarlo subito da capo per illuminare quei passaggi che sono rimasti bui al primo ascolto e in cui c’è ancora molto altro da cogliere.
Unconscious Oracle è stato registrato e mixato da Michele Pazzaglia e Michele Mandrelli presso gli studi Jam Recordings e CurtainLab di Città di Castello. Masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà Mastering di Faenza.
Snow in Damascus – Unconscious Oracle
Tracklist: Unconscious Oracle, Vultures, Fade Away, Still Astral Trip, No Details, Will, Guilty Brain, Cherry Tree, Falling Upwards, Make Me Blind.
#FollowtheNoise…