E se riuscissi a dimagrire davvero?

E se riuscissi a dimagrire davvero? Ci hai provato talmente tante volte che ormai non ci credi più. È diventata quasi una nenia questo continuo parlare di dieta, di dimagrimento, di rientrare nella vecchia taglia. Un desiderio intenso che sta lì, non ti lascia neanche quando, per un po’, non ci stai pensando. Ma leggiamo insieme le parole della Dottoressa Maria Cristina Orlando, psicologa del comportamento alimentare… E ti crea sofferenza, perché ti insinua costantemente il pensiero che non sei come vorresti essere, ti fa credere di non poter essere pienamente felice perché pesi troppo, e che quindi non puoi vestirti bene perché la taglia è troppo grande. E aspetti sempre l’occasione giusta per metterti a dieta e perdere finalmente questi chili di troppo. In tanti abbiamo fatto l’esperienza di voler iniziare una dieta per dimagrire o per stare meglio in salute, e ci siamo accorti di quanto sia complesso rimanere fedeli a questa decisione.

Riferendoci alla dieta ci diciamo: “la inizio da domani”, oppure, “la inizio lunedì”, o ancora, “la inizio il primo del mese”. Tutti indicatori della difficoltà che proviamo quando decidiamo di dedicare più cura e attenzione al nostro modo di mangiare. Se ci pensiamo bene, non abbiamo tutti i torti. Basti pensare alle situazioni sociali legate al cibo. Attraverso una tavola imbandita, festeggiamo le ricorrenze: matrimoni, battesimi, lauree, compleanni. E, sempre davanti ad un buon cibo, alimentiamo le nostre relazioni amicali ed affettive: serate in pizzeria, aperitivi.

È bello che sia così, è una fonte di piacere. Il nostro umore ne giova, è innegabile. Ma allora, che fare? Posso ottenere il risultato di dimagrire solo rinunciando al cibo? Rinunciando alle occasioni in cui si mangia fuori casa? Cominciando a mangiare cibi insipidi e monotoni? No. Possiamo ottenere il nostro desiderato obiettivo, imparando a relazionarci con il cibo in un modo differente.

Quando parliamo del cibo in questi termini stiamo parlando di comportamento alimentare, un comportamento molto complesso che si forma attraverso una serie di apprendimenti fin dalla nostra nascita. Fin da quando, chi si prende cura di noi, ci allatta e ci nutre. Nasce dall’interazione di quelle che sono le nostre caratteristiche personali con i condizionamenti esterni. Le caratteristiche personali si riferiscono, per esempio, alla nostra modalità di mangiare, per esempio molto vorace o più tranquilla; oppure ai nostri gusti, per esempio ci piace maggiormente il salato piuttosto che il dolce. I condizionamenti esterni hanno a che fare con i modi in cui si mangia nella famiglia in cui cresciamo: lo stile alimentare di chi quotidianamente condivide la tavola con noi, o anche la tipologia di pietanze che vengono preparate e servite. Dall’unione di questi due aspetti originano le nostre abitudini a tavola. Sono abitudini consolidate negli anni, per questo non è facile cambiarle. Ma “non è facile” non significa impossibile. Bisogna semplicemente sapere come fare.

È un percorso lungo ma bello, che muove i primi passi dall’accettazione del nostro punto di partenza, da come siamo ora, in questo momento, per poi proseguire sulla strada della pazienza. In fondo abbiamo già sperimentato che la fretta di voler dimagrire subito non porta a nessun risultato duraturo, quindi possiamo concederci l’opportunità di sperimentare una cosa nuova. Le cose hanno un loro tempo di maturazione. Anche il nostro corpo ha bisogno di un tempo specifico per adattarsi al cambiamento e la nostra mente ha bisogno di un tempo per elaborare ed interiorizzare una modalità diversa di mangiare. La pazienza nei confronti del nostro corpo e della nostra mente ci aiuta ad essere perseveranti nel nostro cammino.

A cura della Dottoressa Maria Cristina Orlando, psicologa del comportamento alimentare.